Diverse linee guida propongono la mano o il palmo come unità di riferimento pratico per il controllo delle porzioni, ad esempio quelle della British Nutrition Foundation ³. Tuttavia mani differenti possono triplicare il relativo volume; è necessario un sistema che consideri la variabilità individuale delle misure mano, che non necessariamente correlano con l’altezza della persona. Per questo da più di 20 anni studiamo come realizzare diete in volumi con un approccio scientifico. Per questo motivo vengono utilizzati come unità di misura centinaia di parametri antropometrici personalizzati, necessari per calcolare matematicamente le proporzioni tra alcuni parametri antropometrici della mano ed il volume delle porzioni.

Mangiare è un atto squisitamente umano, e agli esseri umani non piace essere costretti in schemi rigidi: la letteratura scientifica ricorda che un approccio dicotomico alla dieta (dieta-on vs dieta-off) porta a scarsi risultati nel medio-lungo periodo ^{4 5}. Al contrario l’obiettivo di una prescrizione dietetica è quello di suggerire modifiche sufficientemente flessibili da poter essere seguite per molto tempo, virtualmente per sempre.

Oliviero Sculati a partire dagli anni ’90 per primo elaborò un metodo di dietetica per volumi (ref 1) basato anche sulla taglia della mano. Organizzò corsi professionali con l’ ADI (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), pubblicò articoli scientifici ^{6 7 8 9} e capitoli di libri ¹⁰. Il suo lavoro pionieristico fu apprezzato da molti colleghi, tanto da dedicare alla sua memoria un apposito congresso al Palazzo della Regione Lombardia a Milano nel 2008, ed una borsa di studio che viene assegnata durante l’ ”Obesity Day”. Rimaneva da completare la realizzazione di uno strumento per dietologi, dietisti e nutrizionisti che rendesse utilizzabile questa tecnica nella propria professione. Michele Sculati, figlio di Oliviero, in questi anni ha completato lo sviluppo di un software che offrisse una accuratezza ragionevole nella dietetica per volumi, prima realizzando HandyDiet e brevettandone la tecnologia, poi riprendendo a pubblicare articoli scientifici ^{11 12 13}